All’inizio di agosto ho partecipato ad una piacevole escursione con meta Col Quaternà, organizzata dalla Cooperativa Lassù nell’ambito di un calendario estivo di eventi culturali.

Una volta raggiunto il Comune di Comelico Superiore bisogna procedere in macchina verso Passo Monte Croce e dopo alcuni tornanti passato il paese di Padola, si svolta a destra e si segue Casèra Rinfreddo, il punto di partenza dell’escursione.
Riuniti tutti si inizia subito la salita, alle 9.00 è ancora fresco il clima in montagna, ma aumentando di quota il sole della splendida giornata estiva inizia a farsi sentire.
Ogni tanto ci fermiamo per qualche tappa prevista ed il geologo David, uno dei nostri accompagnatori, ci spiega alcuni aspetti delle rocce che caratterizzano questo splendido panorama. Le filladi sono le prime ad essere citate, sono vecchie più di 500 milioni di anni e stanno alla base delle Dolomiti, in Comelico si trovano di frequente ed hanno un aspetto scuro con qualche venatura di selce bianca, riconoscibili per la tipica scistosità!



  
Zigzagando si arriva sulla sella del Col Quaternà, qualcuno è più veloce, altri sono ancora indietro e salgono con calma, come me!


La roccia che compone il monte è differente da quelle circostanti, perché è il residuo di un vecchio condotto vulcanico esploso e quindi è composto da rocce magmatiche.
Qui si respira un clima di storia e ci fermiamo a parlare di uno scenario dove 100 anni fa è stata combattuta la Grande Guerra. Durante il conflitto il colle era un punto strategico per le truppe italiane, che avevano una visuale  perfetta sulle Dolomiti di Sesto e sulla Val Padola, tutta la zona è ricchissima di trincee, reticolati, rifugi e caverne.




Queste tracce materiali sono ormai alterate dal passare del tempo, dal freddo, dalle razzie, ma la roccia del colle che si erge maestosa con i suoi 2500 m. mantiene ancora vivida l’atmosfera di tensione e paura. Questa è enfatizzata dallo scurirsi del tempo che accompagna la salita verso la cima (20 minuti circa), il cielo è nero e tutto intorno sembra già piovere, per il momento arriva solo il frastuono dei fulmini e del tuoni che echeggia tra le cime e sembra di essere in guerra! E’ incredibile come muta velocemente il tempo!

Un brivido mi percorre pensando a come mi sento protetta dalle montagne, e penso alla stessa sensazione che potevano avere i soldati nelle trincee, nascosti e a decine di chilometri dal nemico, fino allo scoppio di una bomba, con il suo fracasso che se ne va lentamente portando con sé anche i sogni svaniti di molti uomini lontani da casa.

Scendiamo velocemente per scampare il temporale, anche se i più coraggiosi decidono di proseguire il percorso verso Malga Nemes, raggirando il colle. Noi ripercorriamo la strada fatta in salita, mentre il tempo è sempre più brutto ed il chiarore del mattino è sostituito da un atmosfera livida.


Verso le 13.00 vediamo Casèra Rinfreddo e prendiamo qualche goccia di pioggia, ma ci rifugiamo all’interno dell’ambiente accogliente. Alcuni decidono di scendere, altri si fermano per pranzo! Io mi fermo e assaggio qualcosa di buono!
Una volta mangiato e riposati prendiamo le macchine e torniamo a casa, più rilassati dopo l’escursione e arricchiti di una nuova conoscenza che riguarda i nostri paesi e la nostra storia.


INFO BOX
Località
Raggiunto il Comune di Comelico Superiore, proseguire verso passo Monte Croce; dopo alcuni tornanti passato il paese di Padola svoltare a destra e proseguire verso Casèra Rinfreddo (15-30 minuti in macchina)
Dove mangiare
Rifugio Rinfreddo (www.rifugiorinfreddo.it)
Malga Coltrondo (www.coltrondo-alm.it)
Cosa visitare nei dintorni
Il comune di Comelico Superiore (Museo Algudnei - Dosoledo - con il nuovo spazio dedicato alla Grande Guerra)

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