LA PAUSA TRA PRATO E NUVOLE

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Salendo tra prato e nuvole a Pozzale di Cadore, ad un certo punto si può davvero pensare di fare una pausa con la P maiuscola, per ristorare le membra e godersi l’incantevole vallata.
E allora… curva a “gomito” sulla sinistra, occhi aguzzi per seguire il cartello in legno “La Pausa”, passaggio sotto l’arco tra mura e sassi e la strada sterrata che prosegue porta al posto giusto!

Qui la luce ambrata del sole d’autunno illumina questo ritaglio di paradiso dove Nicola e Federica hanno dato vita ad un luogo che ha il caldo profumo di legno e di casa.
Hanno messo a servizio della natura e del territorio la loro passione, il loro ingegno e le loro mani per creare un agriturismo che crede nell'accoglienza turistica, nella cura e nella qualità.
Entrando tutto ciò è percettibile.
Attorno al tavolo, in quella atmosfera calda, mi raccontano di come lui, con il desiderio per questa vita fin da piccolo, e lei, architetto, hanno deciso di seguire questa strada partendo da zero, dandosi da fare tra inventiva, fatica, inevitabili errori di un mondo, quale quello agricolo, caratterizzato dall'imprevedibilità e la convinzione che vivere di montagna, qui in Cadore, possa essere possibile.
Il loro è un vero agriturismo che propone a tavola cibi realizzati rigorosamente con i loro prodotti e con quel condimento invisibile che rende tutto più gustoso e speciale: la passione per il proprio lavoro.
Tra formaggi misto capra, speck e pozzaline, mi colpisce il sincero rispetto per gli animali che si respira qui, la considerazione dei loro ritmi e delle loro necessità, l’idea che occorra dare benessere alle bestie e che così, spontaneamente, riescano a godere di ottima salute.
È chiaro che i prodotti che ne deriveranno non potranno che essere di qualità indiscutibile.
La cura riservata agli animali diventa tangibile nel sorriso di Federica che, conservando una fresca meraviglia, mi racconta come lì ci siano maiali davvero felici che mangiano radici e stanno fuori tutto il giorno, ricorda quella volta che hanno dato rifugio ai caprioli selvatici nel freddo dell’inverno o di quando corrono a recuperare qualche capretta intraprendente girovaga di notte per le vie del paese che va curiosando di soppiatto alle case dei pozzalesi.

Sto per lasciare questo scenario di mondo animale e naturale, finisco di bere il tè seduta in questo luogo accogliente fatto di ospitalità, fatto di un pensiero dietro alle cose e dove viene coltivata anche la lentezza per una giusta Pausa.

Storia scritta da: Susanna Cro 


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